Àrhat Teatro

Nella tenda dell'incontro

Progetto speciale Àrhat Teatro in collaborazione con Nomen Teatro
Al termine del terzo anno della scuola di Àrhat Teatro era previsto che con il gruppo di studenti/allievi si montasse uno spettacolo testimonianza del percorso attuato.

Una serie di riflessioni apertesi fra tutti i partecipanti e i docenti ha dato vita ad una svolta che ha portato alla costituzione di un gruppo autonomo (Nomen Teatro) da cui è partita la richiesta che lo spettacolo giungesse come "Progetto Speciale di collaborazione con Arhat Teatro", con possibilità, quindi, di essere anche autonomamente presentato in altri contesti, oltre la prevista serie di repliche conclusive del cammino scolastico.

Ciò costituisce un sicuro successo dell'iniziativa di Àrhat teatro che, a distanza di pochi anni dalla sua costituzione, apre una prospettiva interessante sia dal punto di vista della diffusione e del radicamento della propria particolare modalità di lavoro, che nell'ottica di future, possibili collaborazioni anche sul piano organizzativo.

È così che nasce lo spettacolo £Nella tenda dell'incontro" con un gruppo giovane di 11 persone formatosi con Àrhat Teatro (pur senza dimenticare precedenti esperienze personali, anche significative, che alcuni componenti portano con sé).

"Nella tenda dell'incontro" è uno spettacolo sacro che va in scena per la prima volta il 9 settembre 2010 alle ore 22,30 nella sala del Teatro Tascabile di Bergamo (Via Boccola - ex Convento del Carmine-Bergamo alta) all'interno della Rassegna "Per amore o per forza" organizzata dall'Assessorato alle politiche giovanili di Bergamo in collaborazione con il TTB. (La rappresentazione verrà replicata alcune volte nelle settimane successive in date precise e luogo da definirsi)

Trattasi di una riflessione teatrale su alcuni nodi legati ai temi della globalizzazione, del rapporto uomo-entità divina, dell'etica e delle relazioni umane... fra sopraffazione e accettazione, fra forma e sostanza, fra riduzione al silenzio e nuova proposta di libertà.

Su questo terreno di contenuto, attraverso la caratteristica forma del "Teatro Danza", si dà corpo/voce ad immagini ed azioni montate a partire da testi biblici di estrema attualità, accompagnati da pochi passaggi di autori contemporanei.

La rappresentazione, a pianta centrale e della durata di 55 minuti circa, prevede la presenza di un numero limitato di spettatori (circa 50/60) disposti in due file sui due lati lunghi della scena rettangolare. In uno spazio sostanzialmente vuoto, la capacità di rendere lo spettacolo pulsante e coinvolgente potrà essere affidata solo alla corporeità e alla precisa "presenza" degli interpreti.


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